Le prime solide evidenze sull’efficacia del CBD in epilepsia provengono da studi su sindromi epilettiche infantili gravi. In trial clinici controllati su bambini con sindrome di Dravet (epilessia mioclonica severa dell’infanzia), l’aggiunta di CBD (20 mg/kg/die) alla terapia standard ha significativamente ridotto la frequenza delle crisi convulsive rispetto al placebo. Ad esempio, uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine riportava che, dopo 14 settimane, il 43% dei pazienti trattati con CBD aveva dimezzato o più la frequenza delle crisi, contro il 27% nel gruppo placebo. La riduzione mediana delle crisi convulsive è stata intorno al 40% con CBD, a fronte di variazioni minime nei controlli.

Risultati analoghi sono emersi per la sindrome di Lennox-Gastaut (altra forma pediatrica farmaco-resistente), con il CBD che ha ridotto significativamente la frequenza delle crisi atoniche rispetto al placebo in studi di fase 3. Queste evidenze hanno portato all’approvazione del CBD farmaceutico (Epidiolex) per queste due sindromi, rivoluzionando il trattamento di condizioni prima quasi intrattabili.

Studi più recenti stanno esplorando l’impiego del CBD anche negli adulti con epilessia resistente. Un’analisi prospettica pubblicata nel 2023 ha seguito 44 pazienti adulti con epilessia focale farmaco-resistente da almeno 6 mesi, trattati con CBD in aggiunta alla terapia consueta. I risultati sono molto positivi: dopo alcuni mesi di terapia, il 5% dei pazienti è diventato completamente libero da crisi, mentre un ulteriore 32% ha ridotto la frequenza delle crisi di oltre l’80%. Complessivamente, ben 87% dei pazienti ha ottenuto almeno un dimezzamento (>50%) del numero di crisi mensili rispetto al basale. Solo l’11% non ha raggiunto questa soglia di miglioramento.

Oltre alla diminuzione delle crisi, è significativo il miglioramento della qualità di vita riportato: gli autori notano che la maggior parte dei pazienti adulti trattati con CBD ha evidenziato progressi rilevanti in tutti gli aspetti valutati del benessere generale. Questi dati suggeriscono che il CBD può offrire benefici clinici aggiuntivi anche in pazienti adulti refrattari, un ambito finora poco esplorato rispetto all’età pediatrica.

Parallelamente, si accumulano evidenze sull’uso di cannabis medica in altre forme di epilessia resistente. Un interessante studio multicentrico argentino (2023) ha valutato l’effetto del CBD in bambini con epilessie mioclonico-atoniche (una forma rara di crisi “a caduta”, inclusa la sindrome di Doose e casi associati alla sindrome di Sturge-Weber). Su 26 bambini trattati con CBD (8–40 mg/kg/die) in aggiunta ai farmaci, 15 hanno ottenuto una riduzione >50% delle crisi e 3 bambini (≈12%) sono diventati liberi da crisi; i restanti hanno comunque visto riduzioni dal 25 al 50%. Gli autori sottolineano come il CBD abbia ridotto efficacemente anche i tipi di crisi più invalidanti (crisi atoniche, tonico-cloniche generalizzate, ecc.) senza aggravare le comorbidità.

È notevole che in quasi tutti questi piccoli pazienti la terapia a base di CBD sia stata ben tollerata, in linea con il profilo di sicurezza osservato negli studi precedenti.

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