L’ansia e i disturbi ad essa correlati (disturbo d’ansia generalizzato, fobia sociale, disturbo post-traumatico da stress, etc.) sono tra le condizioni psichiatriche più comuni e spesso di non facile gestione con i trattamenti convenzionali. Negli ultimi anni è cresciuto l’interesse verso l’uso della cannabis – e in particolare del cannabidiolo (CBD) – come possibile approccio terapeutico ansiolitico. Molti pazienti riferiscono di usare la cannabis per alleviare ansia e stress, ma qual è lo stato dell’evidenza scientifica?
In questo articolo esaminiamo come la cannabis interagisce con i meccanismi dell’ansia e quali risultati emergono dagli studi più aggiornati sull’utilizzo dei cannabinoidi nei disturbi d’ansia.
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Farmacisti, Medici, Pazienti

Il sistema endocannabinoide gioca un ruolo chiave nella regolazione dell’umore e delle risposte allo stress. I recettori CB₁ sono presenti in aree cerebrali coinvolte nell’ansia (come l’amigdala e la corteccia prefrontale) e modulano il rilascio di neurotrasmettitori legati alle reazioni di paura e stress.
L’attivazione moderata dei CB₁ può avere un effetto ansiolitico, riducendo l’eccessiva attività neuronale in circuiti dell’ansia. Al contrario, una stimolazione eccessiva di questi recettori – ad esempio con dosi alte di THC – può paradossalmente indurre ansia e paranoia in individui suscettibili. Questo spiega perché la cannabis ad alto contenuto di THC a volte peggiora l’ansia in certi soggetti.
Il CBD, d’altro canto, non attiva direttamente i recettori CB₁ ma esercita effetti “modulatori”: studi preclinici hanno mostrato che il CBD riduce i comportamenti ansiosi in modelli animali, probabilmente attraverso l’attivazione dei recettori serotoninergici 5-HT₁A e la facilitazione della neurotrasmissione inibitoria GABAergica. Inoltre, il CBD può attenuare l’impatto del THC sui recettori CB₁, mitigandone gli effetti psicotropi negativi.
In sintesi, dal punto di vista neurobiologico, basse dosi di THC (o rapporti THC:CBD equilibrati) e il CBD puro tendono ad avere effetti ansiolitici, mentre alte dosi di THC isolate possono provocare o aggravare i sintomi ansiosi. Questa dinamica è cruciale nel considerare l’uso terapeutico: i preparati a predominanza CBD o bilanciati sono preferibili per trattare l’ansia rispetto a varietà ricche di THC.

La ricerca clinica sull’efficacia del CBD nei disturbi d’ansia è ancora in fase iniziale ma in rapido sviluppo. Una meta-analisi pubblicata nel 2024 ha sintetizzato i risultati di 8 studi clinici sull’uso del CBD in vari disturbi d’ansia (ansia generalizzata, fobia sociale, PTSD), coinvolgendo in totale 316 partecipanti. Il risultato combinato indica un forte effetto ansiolitico del CBD rispetto al placebo, con un effetto di dimensione considerevole (Hedges’ g = -0,92). In altre parole, i pazienti trattati con CBD hanno presentato punteggi di ansia significativamente inferiori a quelli dei controlli, con un miglioramento clinicamente rilevante. Gli autori invitano comunque alla cautela poiché la dimensione del campione totale è ancora limitata, ma i dati suggeriscono con forza che il CBD possiede un autentico potenziale terapeutico contro i sintomi ansiosi.
Diversi studi controllati su piccola scala forniscono ulteriore supporto. Ad esempio, in pazienti con disturbo d’ansia sociale (fobia sociale), la somministrazione acuta di CBD (300–600 mg) ha mostrato di ridurre l’ansia indotta da situazioni di stress come il public speaking test. Uno studio clinico in doppio cieco su adolescenti con fobia sociale ha riportato che un ciclo di 4 settimane di CBD (300 mg al giorno) ha prodotto riduzioni significative dell’ansia misurata con scale cliniche rispetto al placebo. Un altro trial open-label di 12 settimane su giovani con ansia resistente ai trattamenti convenzionali ha trovato miglioramenti dell’ansia e anche dei sintomi depressivi usando dosi di CBD fino a 800 mg/die. È notevole che questi benefici sono stati osservati senza che emergessero effetti collaterali gravi o deterioramento cognitivo.
A tal proposito, proprio la questione cognitiva è importante: molti ansiolitici tradizionali (ad es. benzodiazepine) causano sedazione e deficit cognitivi. Studi sul CBD indicano invece che esso non compromette le funzioni cognitive, anzi alcuni dati suggeriscono un possibile miglioramento della performance esecutiva in pazienti ansiosi in terapia con CBD.
Una ricerca pilota condotta presso il McLean Hospital (USA) e pubblicata nel 2023 ha coinvolto 12 pazienti con disturbi d’ansia moderati-gravi trattati con un olio di canapa full-spectrum (ricco in CBD, con tracce minime di THC) per 6 settimane. I risultati: riduzione significativa dei sintomi d’ansia già dopo poche settimane, accompagnata da miglioramenti dell’umore, del sonno e della qualità di vita, il tutto senza alcun peggioramento delle capacità cognitive nei test neuropsicologici. Solamente pochi effetti collaterali lievi (es. affaticamento temporaneo) sono stati riportati e nessun evento avverso serio è occorso.
Questi dati preliminari confermano la buona tollerabilità e l’efficacia ansiolitica del CBD in un contesto realistico di trattamento.

Nonostante le promettenti evidenze, è importante riconoscere alcuni limiti e aspetti pratici. In primo luogo, la maggior parte degli studi su CBD e ansia finora sono di piccola scala o non controllati con placebo, quindi servono trial più ampi e rigorosi per trarre conclusioni definitive. In secondo luogo, il dosaggio ottimale di CBD per l’ansia non è ancora chiaro: negli studi, dosi singole moderate (300 mg) si sono mostrate efficaci, ma si stanno esplorando anche dosaggi più bassi (es. 30 mg/die in prodotti full-spectrum, come visto sopra) che potrebbero essere sufficienti grazie all’effetto entourage dei composti della pianta.
Va poi considerato il ruolo del THC: alcuni pazienti riferiscono beneficio ansiolitico da cannabis contenente THC, probabilmente per effetto sedativo e di euforia controllata a basse dosi. Tuttavia, il THC resta un’arma a doppio taglio: soglie individuali di tolleranza fanno sì che facilmente una dose leggermente più alta induca peggioramento dell’ansia o attacchi di panico, specialmente in soggetti con predisposizione. Dunque, nell’uso clinico per disturbi d’ansia, si tende a favorire preparati ricchi in CBD e con THC basso (rapporto CBD:THC elevato), oppure il CBD isolato, per minimizzare rischi. Anche i terpeni presenti nella cannabis (es. limonene, linalolo) potrebbero contribuire all’effetto ansiolitico con le loro proprietà aromaterapiche, ma questo è un campo ancora in studio.
Infine, sul piano pratico-legale: in Italia il CBD di derivazione sintetica non è classificato come farmaco stupefacente, mentre le preparazioni a base di cannabis medicinale titolate in CBD lo sono, (es. oli con varietà ad alto CBD scorri in fondo all'articolo per scoprire quali). Ovviamente tutti i farmaci sono prescrivibili sia dal medico di base che specialista. Queste preparazioni garantiscono titolazioni precise di cannabinoidi CBD e THC. Molti medici medici già le impiegano da anni per l’ansia resistente o il PTSD, riportando riscontri positivi soprattutto nei pazienti che non tollerano i farmaci ansiolitici tradizionali.

- CBD promettente ansiolitico: Il cannabidiolo ha mostrato in più studi di ridurre i livelli di ansia in pazienti con diversi disturbi. Una meta-analisi 2024 ha riscontrato un effetto significativo e di ampia entità del CBD nel migliorare i sintomi d’ansia rispetto al placebo.
- Evidenze cliniche iniziali: Ricerche su fobia sociale e disturbo d’ansia generalizzato indicano che il CBD (300-800 mg/die nelle sperimentazioni) riduce l’ansia sia in somministrazione acuta che dopo alcune settimane di trattamento. Miglioramenti collaterali sono stati osservati su sonno e umore.
- THC vs CBD: Il THC a basse dosi può avere effetti rilassanti, ma dosi elevate di THC possono scatenare ansia e sintomi psicotici in soggetti vulnerabili. Per questo, nel trattare l’ansia si privilegiano formulazioni ricche di CBD e povere di THC. Il CBD puro, oltre a non essere psicoattivo, modula positivamente il sistema serotoninergico (5-HT₁A) contribuendo all’effetto ansiolitico.
- Sicurezza: Il CBD ha un ottimo profilo di sicurezza: negli studi non si sono osservati eventi avversi gravi. Pochi pazienti riportano effetti collaterali lievi (stanchezza, secchezza fauci) e nessun impatto negativo sulle funzioni cognitive; anzi, l’uso di CBD non provoca sedazione mentale come molti ansiolitici tradizionali.
- Prospettive: Sebbene servano studi su larga scala, l’uso medico della cannabis (soprattutto ad alta titolazione di CBD e minima in THC) appare una strada concreta per gestire ansia e stress cronico. Già 1 persona su 3 con disturbi d’ansia negli USA dichiara di aver provato prodotti a base di cannabis per trovare sollievo. L’integrazione controllata di CBD potrebbe in futuro affiancarsi o sostituirsi ad alcune terapie attuali, offrendo un’alternativa naturale e ben tollerata per i pazienti ansiosi.


E' necessario sapere che la cannabis medicinale è prescrivibile (come da Legge 94/98) sia dal medico di base che specialista per numerose patologie, tra cui:
1) L’ analgesia in patologie che implicano spasticità associata a dolore (sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale) resistente alle terapie convenzionali (Lynch 2015; Koppel et al. 2014; Corey-Bloom et al. 2012; Rog et al. 2007; Ibegdu et al., 2012 Giacoppo et al. 2014; Aggarwal et al., 2007).
2) L’ analgesia nel dolore cronico (con particolare riferimento al dolore neurogeno) in cui il trattamento con antinfiammatori non steroidei o con farmaci cortisonici o oppioidi si sia rivelato inefficace (Lucas 2012; Aggarwal 2009; Ellis et al. 2009; Abrams et al., 2009; Eisenberg et al. 2014; Wilsey et al., 2013).
3) L’ effetto anticinetosico ed antiemetico nella nausea e vomito, causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV, che non può essere ottenuto con trattamenti tradizionali (Tramèr et al. 2001; Smith 2011; Cinti, 2009).
4) L’effetto stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa, che non può essere ottenuto con trattamenti standard (Beal et al, 1995; Beal et al. 1997; Carter et al. 2004; Haney et al. 2007).
5)L’ effetto ipotensivo nel glaucoma resistente alle terapie convenzionali (Tomida et al 2004; Tomida et al 2006).
6) La riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette che non può essere ottenuta con trattamenti standard (Müller-Vahl, 2013).
7) Per tutte le patologie per le quali ci siano lavori scientifici a supporto, come ad esempio la malattia di Alzheimer, la malattia di Parkinson, ADHD, autismo, epilessia, etc.
Presso i laboratori galenici delle farmacie associate al network FDF INTERNATIONAL, l'accesso alle preparazioni a base di cannabis è SEMPLICE e VELOCE.
Se sei un medico o un paziente, scorri in fondo alla pagina e trova quella che ti è più comoda.
Le forme farmaceutiche a base di cannabis o CBD prescrivibili dal medico, ed allestibili in laboratorio galenico, includono, ad esempio:
Bustine di cannabis per vaporizzazione con Volcano Medic per via inalatoria o per decotto
Olio di cannabis per via orale o sublinguale
Resina di cannabis per via orale o sublinguale
Oleoresina di cannabis per via orale o sublinguale
Capsule di cannabis orali
Olio di CBD (senza THC)
Capsule di CBD (senza THC)
Queste opzioni offrono un trattamento personalizzato per i pazienti.
Perché la personalizzazione nella prescrizione della forma farmaceutica?
Semplice: ogni varietà di cannabis ha diverso contenuto in THC e CBD, e la via di somministrazione incide sull'effetto del farmaco. Ad esempio, la via inalatoria permette di ottenere un effetto veloce e di breve durata, in quanto i cannabinoidi dai polmoni arrivano direttamente nel sangue, rispetto alla via sublinguale, la quale richiede fino a 15-30 minuti ed ha una durata medio lunga, fino alla via orale, la quale richiede ore, e si contraddistingue per l'effetto duraturo fino a circa 6-8 ore.

OPZIONE 1 - PRESCRIZIONE A PAGAMENTO
Per prescrivere la cannabis medicinale (Legge 94/98 e DM 9/11/25) basterà seguire quattro semplici passaggi:
1) Ottenere il consenso informato del paziente: semplicemente si fa compilare un modulo al paziente per il quale fa presente che inizierà un trattamento non convenzionale. QUI un esempio di consenso informato.
2) Successivamente, il medico deve redigere una ricetta medica in conformità ai formalismi stabiliti dalla legge 94/98, assicurandosi di includere tutte le informazioni necessarie. Di seguito si riportano i format per la prescrizione medica delle formulazioni maggiormente prescritte (resta inteso che se ti occorre una nuova formulazione personalizzata puoi contattare in fondo alla pagina una farmacia galenica).
FORMAT PRESCRIZIONE PER BUSTINE DI CANNABIS INFIORESCENZE AD ALTO CONTENUTO DI THC E BASSO CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER BUSTINE DI CANNABIS INFIORESCENZE A MEDIO CONTENUTO DI THC E CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER BUSTINE DI CANNABIS INFIORESCENZE AD ALTO CONTENUTO DI CBD E BASSO THC
FORMAT PRESCRIZIONE PER OLIO DI CANNABIS AD ALTO CONTENUTO DI THC E BASSO CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER OLIO DI CANNABIS A MEDIO CONTENUTO DI THC E CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER OLIO DI CANNABIS A BASSO CONTENUTO DI CBD E THC
FORMAT PRESCRIZIONE PER OLIO DI CANNABIS AD ALTO CONTENUTO DI CBD E BASSO THC
FORMAT PRESCRIZIONE PER OLI DI CANNABIS DA ESTRATTI CONCENTRATI E TITOLATI
FORMAT PRESCRIZIONE PER RESINA DI CANNABIS AD ELEVATO CONTENUTO DI THC E BASSO CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER RESINA DI CANNABIS AD ELEVATO CONTENUTO DI THC E CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER RESINA DI CANNABIS AD ELEVATO CONTENUTO DI CBD E BASSO THC
FORMAT PRESCRIZIONE PER OLEORESINA DI CANNABIS AD ALTO CONTENUTO DI THC E BASSO CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER OLEORESINA DI CANNABIS A MEDIO CONTENUTO DI THC E CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER OLEORESINA DI CANNABIS AD ALTO CONTENUTO DI CBD E BASSO THC
FORMAT PRESCRIZIONE PER CAPSULE DI CANNABIS ORALI AD ELEVATO CONTENUTO DI THC E BASSO CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER CAPSULE DI CANNABIS ORALI A MEDIO CONTENUTO DI THC E CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER CAPSULE DI CANNABIS ORALI AD ELEVATO CONTENUTO DI CBD E BASSO THC
FORMAT PRESCRIZIONE PER OLIO DI CBD (SENZA THC)
FORMAT PRESCRIZIONE PER CAPSULE ORALI DI CBD (SENZA THC)
3) Compilare la scheda raccolta dati, ed inviarla alla Regione di competenza in base alle indicazioni fornite (se sono state fornite).
4) Trovare una farmacia galenica specializzata in preparazioni a base di cannabis medicinale e CBD: come farlo? Ti basterà scorrere in fondo alla pagina per trovare tutte le farmacie in ogni Regione.
OPZIONE 2 - PRESCRIZIONE MUTUABILE (RIMBORSABILE)
Gli step per la prescrizione della cannabis rimborsabile a carico del SSN (Legge n.172 del 4 dicembre 2017 e DM 9/11/25) sono molto simili a quelli elencati per la prescrizione a pagamento, ma l'iter varia in ogni Regione.
Ad esempio, in alcune Regioni sono rimborsabili tutte le patologie elencate in precedenza, mentre in altre Regioni solo poche patologie rientrano come rimborsabili. Idem le forme farmaceutiche a base di cannabis, in alcune Regioni vengono rimborsate tutte (olio, buste, resina, capsule) mentre in altre Regioni alcune forme non sono rimborsate ed il paziente è costretto ad acquistarle.
Inoltre, potrebbe essere necessaria la redazione di un piano terapeutico da uno specialista in apposite strutture, mentre in altre Regioni anche direttamente il medico di base può semplicemente prescrivere cannabis medicinale.
Come fare quindi?
E' facile, per velocizzare il processo e farti dare tutte le info specifiche e dettagliate, ti rimandiamo in fondo alla pagina in cui troverai tutte le farmacie galeniche del network in ogni Regione.
Potranno seguirti e farti avere info in breve tempo sul come prescrivere (se sei un medico) o ottenere la preparazione a base di cannabis completamente rimborsabile (se sei un paziente).

Farmacista imprenditore, formatore e visionario in ambito galenica, dal 2017 si immerge in tale settore diventando un punto di riferimento in Europa.
Formatore internazionale nel settore cannabis medicinale e CBD: ha formato + di 10.000 medici in tutto il mondo nell'azienda di formazione esclusiva per medici leader mondiale WeCann Academy.
Fondatore della FDF International, realtà impegnata nel far crescere le farmacie galeniche assistendo i medici ed i pazienti con percorsi formativi che prevedono protocolli pratici a 360°: marketing, vendita, business, galenica pratica.
Autore del percorso formativo e libro La Cannabis Medicinale in Galenica, tradotto dalla sua versione originale inglese The Art of Cannabis Compounding.
Autore del percorso formativo e libro Cannabidiolo
(CBD) nella pratica galenica, tradotto dalla sua versione originale inglese Cannabidiol (CBD) Compounded Medications.
Autore del libro Cannabis Medicinale Step by Step: la guida informativa per il medico alla pratica clinica e prescrizione della cannabis medicinale.
Citato dalle principali riviste del settore, oltre a formare medici e farmacisti in tutto il mondo, ha ricoperto ruoli chiave come responsabile e consulente per aziende nazionali ed internazionali nel settore cannabis medicinale e CBD.
Fondatore del blog farmaciegalenichecannabis.it, rete di farmacie galeniche impegnate quotidianamente nel fornire assistenza ai medici prescrittori e pazienti per preparazioni magistrali a base di cannabis medicinale e CBD. Scoprile in fondo alla pagina.










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