Il morbo di Alzheimer (MA) è la causa più comune di demenza neurodegenerativa nell’anziano, caratterizzata da un declino progressivo delle funzioni cognitive (memoria, linguaggio, orientamento) e da sintomi neuropsichiatrici e comportamentali come agitazione, aggressività e psicosi, specialmente nelle fasi moderate-avanzate. Le terapie attuali (inibitori delle colinesterasi, memantina) offrono benefici sintomatici modesti e nessun farmaco finora previene o arresta la neurodegenerazione alla base dell’Alzheimer. In questo scenario, è crescente l’interesse verso il sistema endocannabinoide quale possibile bersaglio terapeutico per l'Alzheimer, dato il suo coinvolgimento nella regolazione di processi come la neuroinfiammazione, l’omeostasi proteica e la plasticità sinaptica. I cannabinoidi della pianta di Cannabis (soprattutto THC e CBD) hanno mostrato in modelli preclinici effetti neuroprotettivi, di riduzione dell’infiammazione cerebrale e persino di contrasto alla deposizione delle placche di beta-amiloide. Inoltre, a livello clinico vi è interesse a utilizzare la cannabis medicinale per gestire alcuni sintomi difficili dell’Alzheimer, ad esempio l’agitazione nei pazienti con demenza, un disturbo molto gravoso che risponde poco ai farmaci convenzionali e spesso richiede antipsicotici (con effetti collaterali significativi negli anziani). Nell'articolo scoprirai tutte le novità ed i nuovi studi clinici a supporto dell'impiego medico della cannabis nell'Alzheimer.
La normativa italiana permette la prescrizione di cannabis o CBD sia dal medico di base che dallo specialista, scopri nell'articolo come è possibile reperire info sulla prescrizione. Inoltre, al termine potrai scoprire anche le varie farmacie galeniche che possono aiutarti a reperire il farmaco.
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Farmacisti, Medici, Pazienti

Nell’Alzheimer si osservano alterazioni del sistema endocannabinoide e dei recettori dei cannabinoidi, soprattutto in relazione alla risposta infiammatoria nel cervello. La deposizione di placche di beta-amiloide (Aβ) e la formazione di grovigli neurofibrillari di tau attivano la microglia e scatenano una cronica neuroinfiammazione, considerata un fattore chiave di progressione della malattia. I recettori CB_2, espressi principalmente sulle cellule microgliali e immunitarie, risultano sovraregolati intorno alle placche amiloidi, suggerendo un tentativo endogeno di contro-regolazione infiammatoria. Studi sperimentali indicano che stimolare i CB_2 può ridurre il rilascio di citochine pro-infiammatorie da parte della microglia e favorire la fagocitosi di Aβ, contribuendo a “ripulire” le placche.
Parallelamente, i recettori CB_1, presenti sui neuroni, modulano la trasmissione eccitatoria e il tono neurotrasmettitoriale; la loro attivazione da parte del THC può proteggere i neuroni dall’eccitotossicità indotta da Aβ e migliorare indirettamente la funzione sinaptica. Il CBD, pur non agendo direttamente su CB_1, esercita effetti antiossidanti (riduce lo stress ossidativo indotto da Aβ e Tau) e antinfiammatori (inibisce la produzione di citochine pro-infiammatorie come TNF-α e IL-1β) in modelli cellulari di neuroinfiammazione. In sintesi, a livello molecolare i cannabinoidi potrebbero contrastare alcune delle vie patogenetiche dell’Alzheimer: riduzione della neuroinfiammazione cronica, protezione neuronale dallo stress ossidativo e dall’eccitotossicità, e potenzialmente riduzione dell’accumulo di proteine tossiche. Un risultato notevole emerso da studi preclinici è che la combinazione di THC e CBD sembra agire sinergicamente: il THC contribuirebbe a calmare l’iperattività neuronale e migliorare sintomi comportamentali come agitazione e aggressività, mentre il CBD fornirebbe neuroprotezione e modulazione immunitaria. In modelli animali infatti la somministrazione combinata di THC+CBD ha portato a un miglioramento delle capacità mnemoniche e a una riduzione della deposizione di placche β-amiloidi rispetto a controlli non trattati.
Ciò suggerisce che un approccio multi-cannabinoide potrebbe essere più efficace di ciascun composto isolato, sfruttando l’effetto entourage delle diverse componenti della cannabis.

Le ricerche precliniche sull’Alzheimer avvalorano il potenziale dei cannabinoidi sia per alleviare i sintomi sia per modificare la patologia. Numerosi studi su modelli murini transgenici di Alzheimer (topi che sviluppano placche di Aβ e deficit cognitivi simili all’Alzheimer umano) hanno riportato risultati positivi con trattamenti a base di cannabinoidi. Ad esempio, la somministrazione combinata di THC e CBD a topi ha determinato un significativo recupero delle prestazioni mnemoniche nei test cognitivi, accompagnato da una riduzione del carico di placche amiloidi nel cervello rispetto ai controlli.
In altri studi, la somministrazione di CBD da solo ha mostrato di poter attenuare il declino cognitivo e ridurre i livelli di proteine patologiche: in colture neuronali esposte ad Aβ, il trattamento con CBD ha praticamente annullato la perdita di vitalità neuronale indotta dal peptide tossico, riportando la sopravvivenza cellulare a valori simili al controllo. Allo stesso modo, il CBD ha ridotto la produzione di radicali liberi (ROS) e di molecole pro-infiammatorie in neuroni trattati con aggregati di Aβ e di proteina tau. Un’altra caratteristica della malattia di Alzheimer è la perdita di sinapsi: in modelli in vitro, il CBD ha parzialmente ripristinato la densità delle reti neuritiche e sinaptiche compromesse dall’esposizione a Aβ e tau, suggerendo un effetto di supporto alla connettività neuronale. Complessivamente, i dati preclinici indicano che i cannabinoidi mitigano diversi aspetti patologici dell’Alzheimer: riducono la neuroinfiammazione cronica tramite i recettori CB_2 microgliali, proteggono i neuroni dallo stress ossidativo e dalla tossicità di Aβ/Tau, e in alcuni modelli diminuiscono l’accumulo di placche amiloidi. Queste evidenze forniscono un forte razionale per testare i cannabinoidi in clinica, sebbene resti da determinare se gli effetti benefici osservati negli animali possano tradursi in efficacia terapeutica significativa nei pazienti umani con Alzheimer.
Tutte le preparazioni a base di cannabis medicinale e CBD sono reperibili in farmacia galenica, nell'elenco in fondo all'articolo scopri numerose farmacie che potranno aiutarti a reperire il farmaco.

Le sperimentazioni cliniche sull’uso di cannabinoidi nell’Alzheimer sono ancora poche, ma iniziano a emergere alcuni risultati incoraggianti, specialmente per il controllo dei sintomi comportamentali nelle fasi avanzate. Un importante trial clinico pubblicato nel 2019 ha valutato il nabilone (cannabinoide sintetico agonista dei recettori CB_1/CB_2) per il trattamento dell’agitazione nei pazienti con Alzheimer moderato-severo. Questo studio crossover, in doppio cieco, ha coinvolto 39 pazienti con demenza di Alzheimer e agitazione clinicamente significativa: ciascun partecipante ha ricevuto nabilone (1–2 mg/die) per 6 settimane e placebo per 6 settimane (con 1 settimana di washout tra i due periodi).
I risultati hanno mostrato differenze statisticamente significative a favore del nabilone. Ad esempio, i punteggi di agitazione/aggressività (Cohen-Mansfield Agitation Inventory, CMAI) si sono ridotti in media più nel periodo con nabilone che con placebo (ad es., differenza di ~-4 punti CMAI), e anche il punteggio totale Neuropsychiatric Inventory (NPI) è calato significativamente con il nabilone (miglioramento dei sintomi neuropsichiatrici complessivi).
Interessante, il gruppo trattato con nabilone ha mostrato anche un lieve miglioramento cognitivo al Mini-Mental State (sMMSE) rispetto al placebo, suggerendo che il controllo dell’agitazione potrebbe aver indirettamente giovato anche alla performance cognitiva o almeno non l’abbia peggiorata. In termini clinici, la ricercatrice principale ha riportato che «il nabilone ha significativamente migliorato agitazione, sintomi neuropsichiatrici, cognizione e nutrizione nei pazienti con Alzheimer moderato-severo».
Oltre al nabilone, anche il dronabinol (THC sintetico) è stato testato in pazienti con demenza. In un piccolo studio pilota randomizzato (2 settimane, 24 pazienti con Alzheimer agitato), il dronabinol ha mostrato di ridurre l’agitazione e l’attività motoria notturna rispetto al placebo. Questo supporta osservazioni cliniche secondo cui basse dosi di THC possono calmare i pazienti con demenza affetti da agitazione, ad esempio nella sindrome del tramonto (agitazione serale).
Non tutti gli studi hanno però trovato effetti positivi: un RCT di 6 settimane condotto nei Paesi Bassi con THC orale (4,5 mg/die) in pazienti con Alzheimer non ha rilevato differenze significative nell’agitazione rispetto al placebo, evidenziando come i risultati possano dipendere da dosaggio, durata e gravità dei sintomi. In sintesi, gli esiti clinici sull’efficacia dei cannabinoidi nell’Alzheimer sono finora misti: c’è un segnale positivo per il controllo dell’agitazione e dei disturbi comportamentali, ma non si è osservato finora un impatto consistente sulle funzioni cognitive o sulla progressione della malattia.
Oltre ai trial controllati, sono state condotte osservazioni in contesti real-life. Una di queste, svolta in Svizzera, ha monitorato per oltre un anno 19 pazienti con demenza severa (in gran parte Alzheimer) a cui è stata prescritta cannabis medicinale (estratto contenente 10 mg/mL THC e 20 mg/mL CBD) come terapia aggiuntiva per i disturbi comportamentali. I pazienti sono stati seguiti prospetticamente con valutazioni periodiche fino a 13 mesi di trattamento. I risultati sono stati notevoli: i punteggi medi di agitazione (CMAI) si sono ridotti da ~85 (al basale) a ~54 dopo 13 mesi di terapia, e parallelamente il punteggio NPI totale (insieme dei sintomi neuropsichiatrici) è diminuito da ~72 a ~34 punti. Ciò rappresenta un miglioramento clinicamente rilevante, confermando che la cannabis (THC+CBD) a lungo termine può alleviare in modo sostenuto l’agitazione e i disturbi comportamentali nei pazienti con demenza grave. Non solo: la terapia a base di cannabinoidi ha consentito di ridurre il carico farmacologico tradizionale in molti pazienti. Durante l’osservazione, diversi soggetti hanno potuto diminuire o sospendere alcuni psicofarmaci (analgesici oppioidi, antipsicotici come aloperidolo o quetiapina, antidepressivi sedativi, ecc.), grazie al miglior controllo sintomatologico ottenuto con la cannabis. Anche le scale funzionali hanno mostrato progressi: ad esempio, un indice di autonomia nelle cure quotidiane (MIDA) è migliorato (punteggio medio sceso da ~9,6 a 5,0, indicando minore assistenza necessaria), e analogamente un punteggio sui comportamenti più invalidanti è calato da 10 a ~4,7 (riduzione di manifestazioni come urla, oppositività, vagabondaggio).
Sul fronte della sicurezza, l’osservazione a lungo termine ha rilevato che la cannabis è stata generalmente ben tollerata. Gli effetti avversi più comuni sono stati sonnolenza e apatia transitorie in alcuni pazienti all’inizio (in parte mitigate regolando la formulazione e la dose). Non si sono verificati eventi avversi gravi correlati al trattamento, e parametri come pressione sanguigna e peso sono rimasti stabili

Figura 2: Andamento dei sintomi neuropsichiatrici in 19 pazienti con demenza severa (prevalentemente Alzheimer) trattati con estratto (olio di cannabis) titolato in THC e CBD per 13 mesi (studio di Broers et al., 2022).
In A sono mostrati i punteggi medi di agitazione (CMAI) e di sintomi neuropsichiatrici totali (NPI): entrambi diminuiscono nettamente nel corso del trattamento, indicando un miglior controllo dei disturbi comportamentali (l’agitazione media si riduce da un livello severo ~85 a un livello moderato ~54).
In B sono riportati altri indicatori: il punteggio UPDRS item 22 (rigidità muscolare, rilevante nei pazienti con demenza mista Alzheimer/Parkinson) mostra un lieve calo (miglioramento della rigidità), mentre i punteggi delle attività quotidiane più compromesse (MIDA) e dei comportamenti più invalidanti (MIBT) diminuiscono marcatamente nel tempo (ad es., MIBT da 10 a ~4,7), segno di una ridotta gravità delle difficoltà assistenziali e delle alterazioni comportamentali.
Questi dati suggeriscono un beneficio globale mantenuto con la terapia a base di cannabinoidi, con contestuale possibilità di ridurre altri farmaci psicotropi

- CBD come anticonvulsivante: Il cannabidiolo ha dimostrato proprietà antiepilettiche senza effetti psicoattivi. Meta-analisi e studi clinici indicano un impatto significativo del CBD nel ridurre l’ansia e stabilizzare l’attività neuronale, supportando il suo uso in disturbi neuropsichiatrici e convulsivi.
- Evidenze pediatriche: Studi randomizzati su sindromi rare (Dravet, Lennox-Gastaut) hanno portato al dimezzamento o oltre delle crisi in ~40–50% dei pazienti trattati con CBD, risultati superiori al placebo. Epidiolex (CBD al 99%) è ora una terapia riconosciuta per queste forme.
- Evidenze negli adulti: Nuovi dati 2023 mostrano che la maggior parte degli adulti con epilessia focale resistente trae beneficio dal CBD aggiunto: nell’87% dei casi le crisi si riducono di almeno la metà, con alcuni casi di completa remissione. Migliorano anche la qualità del sonno e la vita quotidiana.
- Tollerabilità: La cannabis medica per l’epilessia è ben tollerata. Il CBD ad alto dosaggio può dare sedazione o disturbi gastrointestinali, ma nessun effetto collaterale grave è comune. Il THC, se presente, va dosato con cautela per evitare effetti psicotropi indesiderati.
- Implicazioni cliniche: L’introduzione controllata di preparati reperibili in farmacia galeniche a base di cannabis (soprattutto titolata in CBD) offre un’opzione terapeutica preziosa nei casi refrattari, potenzialmente riducendo il carico di crisi e permettendo talvolta di abbassare le dosi di altri farmaci antiepilettici. Rimane fondamentale un monitoraggio clinico attento e la personalizzazione della terapia per massimizzarne i benefici.
Hai difficoltà a trovare una farmacia che ti aiuti con i farmaci a base di cannabis e CBD? Scopri in fondo all'articolo l'elenco di farmacie galeniche che possono aiutarti.


E' necessario sapere che la cannabis medicinale è prescrivibile (come da Legge 94/98) sia dal medico di base che specialista per numerose patologie, tra cui:
1) L’ analgesia in patologie che implicano spasticità associata a dolore (sclerosi multipla, lesioni del midollo spinale) resistente alle terapie convenzionali (Lynch 2015; Koppel et al. 2014; Corey-Bloom et al. 2012; Rog et al. 2007; Ibegdu et al., 2012 Giacoppo et al. 2014; Aggarwal et al., 2007).
2) L’ analgesia nel dolore cronico (con particolare riferimento al dolore neurogeno) in cui il trattamento con antinfiammatori non steroidei o con farmaci cortisonici o oppioidi si sia rivelato inefficace (Lucas 2012; Aggarwal 2009; Ellis et al. 2009; Abrams et al., 2009; Eisenberg et al. 2014; Wilsey et al., 2013).
3) L’ effetto anticinetosico ed antiemetico nella nausea e vomito, causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV, che non può essere ottenuto con trattamenti tradizionali (Tramèr et al. 2001; Smith 2011; Cinti, 2009).
4) L’effetto stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa, che non può essere ottenuto con trattamenti standard (Beal et al, 1995; Beal et al. 1997; Carter et al. 2004; Haney et al. 2007).
5)L’ effetto ipotensivo nel glaucoma resistente alle terapie convenzionali (Tomida et al 2004; Tomida et al 2006).
6) La riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette che non può essere ottenuta con trattamenti standard (Müller-Vahl, 2013).
7) Per tutte le patologie per le quali ci siano lavori scientifici a supporto, come ad esempio la malattia di Alzheimer, la malattia di Parkinson, ADHD, autismo, epilessia, etc.
Presso i laboratori galenici delle farmacie associate al network FDF INTERNATIONAL, l'accesso alle preparazioni a base di cannabis è SEMPLICE e VELOCE.
Se sei un medico o un paziente, scorri in fondo alla pagina e trova quella che ti è più comoda.
Le forme farmaceutiche a base di cannabis o CBD prescrivibili dal medico, ed allestibili in laboratorio galenico, includono, ad esempio:
Bustine di cannabis per vaporizzazione con Volcano Medic per via inalatoria o per decotto
Olio di cannabis per via orale o sublinguale
Resina di cannabis per via orale o sublinguale
Oleoresina di cannabis per via orale o sublinguale
Capsule di cannabis orali
Olio di CBD (senza THC)
Capsule di CBD (senza THC)
Queste opzioni offrono un trattamento personalizzato per i pazienti.
Perché la personalizzazione nella prescrizione della forma farmaceutica?
Semplice: ogni varietà di cannabis ha diverso contenuto in THC e CBD, e la via di somministrazione incide sull'effetto del farmaco. Ad esempio, la via inalatoria permette di ottenere un effetto veloce e di breve durata, in quanto i cannabinoidi dai polmoni arrivano direttamente nel sangue, rispetto alla via sublinguale, la quale richiede fino a 15-30 minuti ed ha una durata medio lunga, fino alla via orale, la quale richiede ore, e si contraddistingue per l'effetto duraturo fino a circa 6-8 ore.

OPZIONE 1 - PRESCRIZIONE A PAGAMENTO
Per prescrivere la cannabis medicinale (Legge 94/98 e DM 9/11/25) basterà seguire quattro semplici passaggi:
1) Ottenere il consenso informato del paziente: semplicemente si fa compilare un modulo al paziente per il quale fa presente che inizierà un trattamento non convenzionale. QUI un esempio di consenso informato.
2) Successivamente, il medico deve redigere una ricetta medica in conformità ai formalismi stabiliti dalla legge 94/98, assicurandosi di includere tutte le informazioni necessarie. Di seguito si riportano i format per la prescrizione medica delle formulazioni maggiormente prescritte (resta inteso che se ti occorre una nuova formulazione personalizzata puoi contattare in fondo alla pagina una farmacia galenica).
FORMAT PRESCRIZIONE PER BUSTINE DI CANNABIS INFIORESCENZE AD ALTO CONTENUTO DI THC E BASSO CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER BUSTINE DI CANNABIS INFIORESCENZE A MEDIO CONTENUTO DI THC E CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER BUSTINE DI CANNABIS INFIORESCENZE AD ALTO CONTENUTO DI CBD E BASSO THC
FORMAT PRESCRIZIONE PER OLIO DI CANNABIS AD ALTO CONTENUTO DI THC E BASSO CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER OLIO DI CANNABIS A MEDIO CONTENUTO DI THC E CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER OLIO DI CANNABIS A BASSO CONTENUTO DI CBD E THC
FORMAT PRESCRIZIONE PER OLIO DI CANNABIS AD ALTO CONTENUTO DI CBD E BASSO THC
FORMAT PRESCRIZIONE PER OLI DI CANNABIS DA ESTRATTI CONCENTRATI E TITOLATI
FORMAT PRESCRIZIONE PER RESINA DI CANNABIS AD ELEVATO CONTENUTO DI THC E BASSO CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER RESINA DI CANNABIS AD ELEVATO CONTENUTO DI THC E CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER RESINA DI CANNABIS AD ELEVATO CONTENUTO DI CBD E BASSO THC
FORMAT PRESCRIZIONE PER OLEORESINA DI CANNABIS AD ALTO CONTENUTO DI THC E BASSO CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER OLEORESINA DI CANNABIS A MEDIO CONTENUTO DI THC E CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER OLEORESINA DI CANNABIS AD ALTO CONTENUTO DI CBD E BASSO THC
FORMAT PRESCRIZIONE PER CAPSULE DI CANNABIS ORALI AD ELEVATO CONTENUTO DI THC E BASSO CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER CAPSULE DI CANNABIS ORALI A MEDIO CONTENUTO DI THC E CBD
FORMAT PRESCRIZIONE PER CAPSULE DI CANNABIS ORALI AD ELEVATO CONTENUTO DI CBD E BASSO THC
FORMAT PRESCRIZIONE PER OLIO DI CBD (SENZA THC)
FORMAT PRESCRIZIONE PER CAPSULE ORALI DI CBD (SENZA THC)
3) Compilare la scheda raccolta dati, ed inviarla alla Regione di competenza in base alle indicazioni fornite (se sono state fornite).
4) Trovare una farmacia galenica specializzata in preparazioni a base di cannabis medicinale e CBD: come farlo? Ti basterà scorrere in fondo alla pagina per trovare tutte le farmacie in ogni Regione.
OPZIONE 2 - PRESCRIZIONE MUTUABILE (RIMBORSABILE)
Gli step per la prescrizione della cannabis rimborsabile a carico del SSN (Legge n.172 del 4 dicembre 2017 e DM 9/11/25) sono molto simili a quelli elencati per la prescrizione a pagamento, ma l'iter varia in ogni Regione.
Ad esempio, in alcune Regioni sono rimborsabili tutte le patologie elencate in precedenza, mentre in altre Regioni solo poche patologie rientrano come rimborsabili. Idem le forme farmaceutiche a base di cannabis, in alcune Regioni vengono rimborsate tutte (olio, buste, resina, capsule) mentre in altre Regioni alcune forme non sono rimborsate ed il paziente è costretto ad acquistarle.
Inoltre, potrebbe essere necessaria la redazione di un piano terapeutico da uno specialista in apposite strutture, mentre in altre Regioni anche direttamente il medico di base può semplicemente prescrivere cannabis medicinale.
Come fare quindi?
E' facile, per velocizzare il processo e farti dare tutte le info specifiche e dettagliate, ti rimandiamo in fondo alla pagina in cui troverai tutte le farmacie galeniche del network in ogni Regione.
Potranno seguirti e farti avere info in breve tempo sul come prescrivere (se sei un medico) o ottenere la preparazione a base di cannabis completamente rimborsabile (se sei un paziente).

Farmacista imprenditore, formatore e visionario in ambito galenica, dal 2017 si immerge in tale settore diventando un punto di riferimento in Europa.
Formatore internazionale nel settore cannabis medicinale e CBD: ha formato + di 10.000 medici in tutto il mondo nell'azienda di formazione esclusiva per medici leader mondiale WeCann Academy.
Fondatore della FDF International, realtà impegnata nel far crescere le farmacie galeniche assistendo i medici ed i pazienti con percorsi formativi che prevedono protocolli pratici a 360°: marketing, vendita, business, galenica pratica.
Autore del percorso formativo e libro La Cannabis Medicinale in Galenica, tradotto dalla sua versione originale inglese The Art of Cannabis Compounding.
Autore del percorso formativo e libro Cannabidiolo
(CBD) nella pratica galenica, tradotto dalla sua versione originale inglese Cannabidiol (CBD) Compounded Medications.
Autore del libro Cannabis Medicinale Step by Step: la guida informativa per il medico alla pratica clinica e prescrizione della cannabis medicinale.
Citato dalle principali riviste del settore, oltre a formare medici e farmacisti in tutto il mondo, ha ricoperto ruoli chiave come responsabile e consulente per aziende nazionali ed internazionali nel settore cannabis medicinale e CBD.
Fondatore del blog farmaciegalenichecannabis.it, rete di farmacie galeniche impegnate quotidianamente nel fornire assistenza ai medici prescrittori e pazienti per preparazioni magistrali a base di cannabis medicinale e CBD. Scoprile in fondo alla pagina.










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